La relazione tra “wu wei” e la “resa incondizionata” può essere compresa all’interno del contesto filosofico del taoismo.

Il concetto di “wu wei” (無為) proviene dalla filosofia taoista e può essere tradotto come “azione del non agire” o “agire senza agire”. Non significa l’inazione passiva, ma piuttosto l’idea di agire in armonia con la natura, seguendo il flusso spontaneo degli eventi senza forzature o resistenze. Il concetto suggerisce che, quando siamo in sintonia con il Tao (il principio o la forza universale che permea tutto), possiamo agire in modo naturale e senza sforzo, ottenendo risultati migliori rispetto a quando cerchiamo di controllare o manipolare le situazioni con la nostra volontà.

D’altra parte, la “resa incondizionata” si riferisce all’atto di abbandonarsi completamente al flusso della vita, rinunciando a qualsiasi resistenza o attaccamento al controllo. È un atto di fiducia nel processo naturale delle cose, accettando che non siamo in grado di controllare tutto e che ciò che accade è ciò che deve accadere.

Entrambi i concetti condividono la prospettiva di lasciare andare il desiderio di controllo e agire in accordo con la natura. La “resa incondizionata” può essere considerata come l’atteggiamento mentale e spirituale che sottolinea l’accettazione totale delle circostanze, mentre il “wu wei” rappresenta l’azione concretizzata che fluisce senza resistenze.

Quando si pratica il “wu wei”, si agisce spontaneamente senza aggrapparsi a un risultato specifico o cercare di forzare le cose. La “resa incondizionata” implica l’accettazione di ciò che accade nel momento presente, senza opporsi o lottare contro di esso.

Insieme, il “wu wei” e la “resa incondizionata” promuovono un atteggiamento di apertura, flessibilità e armonia con il mondo che ci circonda. Questi concetti possono essere applicati a molte sfaccettature della vita, come le relazioni, il lavoro, la creatività e la spiritualità, per favorire un flusso più naturale e un maggiore senso di equilibrio.

Il concetto di “resa incondizionata” nel contesto del Kriya Yoga è strettamente legato alla pratica spirituale e filosofica di abbandonarsi completamente e senza riserve al processo di evoluzione interiore e all’ascesi yogica. Il Kriya Yoga enfatizza la meditazione, la disciplina mentale e l’unione con il divino attraverso tecniche specifiche di pranayama, mantra e meditazione.

Nel contesto del Kriya Yoga, la “resa incondizionata” rappresenta un atto di totale fiducia e abbandono al divino o al Sé superiore. Questo atto di resa implica la rinuncia al controllo egoico e al desiderio di manipolare o dirigere gli eventi secondo la propria volontà.

La “resa incondizionata” può manifestarsi nel Kriya Yoga in diverse modalità.

Resa all’Universo o al Divino: Implica abbandonarsi completamente alla volontà dell’Universo o del Divino, accettando che ciò che accade è parte di un piano più grande e perfetto.

Arrendersi nella pratica: Durante la pratica del Kriya Yoga, la resa incondizionata significa lasciare andare i desideri, le aspettative e il controllo mentale, permettendo alla pratica di fluire naturalmente e senza ostacoli.

Resa alla Guida spirituale: Nel Kriya Yoga, c’è un maestro o una guida spirituale superiore. La resa incondizionata implica fidarsi completamente e seguire le istruzioni e la guida del maestro senza dubitare.

Arrendersi ai frutti delle azioni: È un principio yogico fondamentale che implica agire senza attaccamento ai risultati delle azioni. In questo contesto, la resa incondizionata significa fare ciò che è giusto e necessario senza essere attaccati ai risultati o ai benefici personali.

La pratica della resa incondizionata nel Kriya Yoga può portare a un profondo senso di pace interiore, fiducia e accettazione della vita così com’è, favorendo l’evoluzione spirituale e la connessione con il Sé più profondo. È un processo graduale che richiede disciplina, perseveranza e dedizione alla pratica spirituale. Il premio è una vita in armonia e grande pace interiore.